Steven Kane stava viaggiando da due giorni con la sua famiglia quando si è accorto di avere un altro passeggero a bordo: un gatto che era rimasto incastrato nella loro auto. «Ho notato due occhioni uscire dalla griglia anteriore della mia macchina, e non riuscivo a crederci – racconta -. Non ho idea di come un gatto sia riuscito a infilarsi lì dentro».

Non è neanche chiaro da quanto tempo il felino si trovasse lì, ma di certo l’uomo aveva già percorso 130 chilometri per raggiungere la meta delle vacanze. «E’ stata una fortuna averlo visto – prosegue -. Durante una sosta sul lungo mare abbiamo abbassato lo sguardo e ci siamo accorti del povero passeggero».

La famiglia ha subito chiesto aiuto alla Rspca, la «Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals», e Lucy Brennan è arrivata in loro soccorso. Lei ha liberato il gattino dall’auto, con la collaborazione dell’Automobile Association. Hanno smontato i fari e i paraurti dei veicolo, e in poco tempo il micio era salvo.

L’hanno chiamato Ford. Dopo una visita del veterinario, la famiglia si è tranquillizzata: l’animale era in buone condizioni di salute, ad eccezione di un piccolo problema alla coda che probabilmente aveva anche prima di rimanere intrappolato nell’auto. Adesso Ford è ospite del rifugio «Danaher Ranch», in Inghilterra. «Non avendo il microchip non siamo riusciti a capire se aveva un proprietario o se era un randagio – dicono dalla struttura -. Ma se nei prossimi giorni nessuno denuncerà la sua scomparsa, lo daremo in adozione».

Il primo che ha intenzione di farlo entrare nella sua famiglia è il fratello di Steven Kane: «vorrei far cominciare al micio una seconda vita insieme a me – dice – mi sono già innamorato di lui».

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