Pulci e congiuntivite. La vita in strada non era un paradiso, su e giù a consumarsi i “gommini” sotto le zampette, per le vie del Favaro, in cerca di qualcosa di buono da sgranocchiare. Al calduccio, ora che è stato adottato, ha scoperto i manicaretti di casa. Ed ha trovato anche il modo di svegliare la sua “umana”, nel cuore della notte, per reclamare altre bontà.

Il gatto George lo sa. Sa come si accende la luce della camera da letto. E lo fa. Schiaccia il pulsante, ed accende la luce, restando a fissare – impietoso – la sua padrona che riposa: finché la luce non la sveglia. E non si parla della piccola lampada sul comodino. Si tratta proprio dell’interruttore, posto alll’esterno della porta, nella camera da letto. E quando la sua umana giustamente protesta, lui la implora, miagolando, di tirar fuori almeno uno spuntino… Il geniale trovatello, è il micio di Ramona Tellini, il volto sorridente di tante battaglie ambientaliste. Baffetto alla Charlie Chaplin, occhi sornioni. Affascinante. Così carino, che Ramona l’ha chiamato George. Un omaggio a George Clooney.

«Pur di reclamare l’ennesimo spuntino – confida lei – George non esita a lanciarsi in corse folli, miagolii da posseduto, impastamento delle coperte e attacchi alle braccia in stile piranha. L’ultima geniale trovata notturna, per reclamare cibo è accendere la luce della camera. Accende la luce, nel cuore della notte. E non la lampadina dell’abat-jour. Proprio quella a soffitto. E così mi ritrovo sveglia, con la stanza illuminata a giorno, in piena notte…».

Il micione, ha almeno una decina di anni. «Era il 2007, avevo perso la mia gattina Taffy – ricorda Ramona – ed era, fatalità, bianca e grigia come George. Quando l’ho visto, ho pensato fosse un segno del destino…». Il piccolo, aveva solo qualche settimana di vita. Era “uno scricciolo”. «La prima volta che l’ho visto, stava dormendo in un cestino – ricorda – l’ho chiamato, lui ha alzato la testa, mi ha indirizzato un miagolio di benvenuto, e si è rimesso a dormire. E così, è stato amore a prima vista».

George ha scelto molto bene. Ramona, deve aver pensato, sarà la mia “umana”. Ed è diventato un coccolato e viziatissimo gattone di casa. Niente più pulci, niente più fame. Ed ora, padrone della casa, si intrufola ovunque, e conosce ogni dettaglio: anche come funzionano gli interruttori, che regolano l’accensione delle luci. Ramona l’ha immortalato sul fatto, appena George ha acceso per l’ennesima volta la luce. Lui, imperterrito, osserva, con i suoi occhietti spalancati: nessun cenno di pentimento. «L’impressione – confida Ramona – è solo una. Se potesse parlare, credo direbbe qualcosa del tipo: “cara umana, arrenditi, perché io ne so una in più del diavolo”. E francamente, sarebbe difficile dargli torto…».

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