Un gatto stitico non te lo dice apertamente — non arriva a lamentarsi con la zampa alzata — ma te lo fa capire in modi fin troppo chiari: lettiera immacolata da giorni, tentativi di scavare “a vuoto”, miagolii strani proprio mentre è dentro, o addirittura la fuga dalla sabbia come se avesse visto un fantasma.
La stitichezza nei gatti è molto più comune di quanto pensiamo e non va mai sottovalutata: non è solo un disagio, può diventare un problema serio se trascurata.

Vediamo insieme i segnali veri, i rimedi che funzionano davvero e quando è il caso di chiamare il veterinario senza aspettare.

Come capire se il gatto è stitico davvero

1. Lettiera “ferma” da troppo tempo

Il gatto di solito ha una sua regolarità: alcuni fanno una volta al giorno, altri ogni due.
Ma quando passano tre giorni… e la sabbia è lì, perfetta come un giardino zen appena rastrellato, è il momento di drizzare le orecchie.

2. Tentativi di defecare senza risultato

Gatto dentro la lettiera per un’eternità, espressione concentrata, piccoli gemiti…
E poi niente.
Questa è la scena tipica della stitichezza.

3. Feci dure, piccole o “a palline”

Se le palline sembrano sassolini, il gatto sta bevendo poco o l’intestino è rallentato.

4. Dolore o irritabilità

Un gatto stitico può diventare più nervoso, irrequieto o addirittura aggressivo se lo tocchi vicino all’addome.

5. Altri segnali “collaterali”

  • vomitini sporadici

  • poco appetito

  • leccarsi continuamente l’ano

  • postura strana quando cerca di defecare

Le cause più comuni della stitichezza felina

Disidratazione

È la causa numero uno.
I gatti, si sa, bevono poco. Se poi mangiano tanta pappa secca, il rischio sale.

Alimentazione sbilanciata

Troppi carboidrati, troppe crocchette dure, poche fibre.

Pelo ingerito (soprattutto nei cambi di stagione)

Il famoso “tappo di pelo”: il pelo ingerito può rallentare il transito intestinale.

Sedentarietà

Un gatto che dorme 20 ore e si muove per le altre 4… diciamo che non aiuta l’intestino.

Età avanzata

I gatti anziani hanno un intestino che lavora più lentamente.

Problemi neurologici o articolari

Se il gatto ha dolori alla schiena o alle anche, può evitare la posizione di defecazione.

I 6 rimedi casalinghi che funzionano davvero (e sono sicuri)

1. Aumentare l’idratazione

È la prima cosa da fare.

  • aggiungi acqua tiepida all’umido

  • prova brodi naturali (senza sale!)

  • fontanella: molti gatti bevono molto di più con l’acqua corrente

Un aumento dell’idratazione è spesso sufficiente per sbloccare la situazione.

2. Più umido, meno crocchette

Anche solo sostituire un pasto di crocchette con cibo umido può cambiare tutto.

3. Un cucchiaino di olio di salmone

Non abusare, ma un cucchiaino può aiutare la lubrificazione dell’intestino.
Olio d’oliva? Meglio evitare: non tutti i gatti lo tollerano.

4. Zucca cotta (la “magia” naturale)

Mezza cucchiaiata mescolata all’umido: ricca di fibre delicate e ben tollerata.

5. Fibre specifiche per gatti

Ce ne sono tante (psillio, fibre vegetali leggere), ma sempre con moderazione.

6. Gioco e movimento

Non sembra un rimedio, ma lo è: il movimento stimola il transito intestinale.
Anche una sessione di gioco di 5 minuti può aiutare.

Cosa NON devi fare (mai)

❌ Lassativi umani

Mettono a rischio il gatto.
Mai, in nessun caso.

❌ Rimedi “da forum”

Burro, latte, oli a caso… dimenticali.

❌ Forzarlo a mangiare cose strane

Peggiori solo il disagio e rischi vomiti inutili.

Quando chiamare il veterinario (senza aspettare)

  • se il gatto non defeca da più di 48–72 ore

  • se è anziano o già malato

  • se vomita ripetutamente

  • se sembra in dolore quando tocca la pancia

  • se ha sangue nelle feci

  • se l’addome appare gonfio e duro

  • se tenta di defecare continuamente senza risultato

La stitichezza cronica può diventare megacolon, una condizione grave.

Il veterinario può intervenire con:

  • fluidi

  • lassativi specifici

  • dieta terapeutica

  • clisteri professionali (mai farli in casa)

  • analisi per escludere problemi più seri

Conclusione

La stitichezza nel gatto non è solo “un giorno storto”: è un segnale che qualcosa non funziona come dovrebbe.
La buona notizia è che spesso basta poco — più acqua, un po’ di fibra, un ambiente meno stressante — per rimettere in moto il sistema.
Ma serve attenzione: il gatto non può spiegarti il suo disagio, quindi tocca a te osservare, capire e intervenire per tempo.