Il più piccolo ad aver ricevuto un intervento chirurgico salvavita. E’ il «record» stabilito da un gatto di cinque settimane salvato dalle strade di Filadelfia. Il cucciolo è stato accolto prima dal rifugio cittadino, poi da Jen Mack dell’associazione Kitkat Playroom, che si fatto carico delle sue esigenze speciali.

Il gatto era molto piccolo, anche se si è visto da subito che era un «gran combattente, oltre a essere sempre affamato. Ha accettato subito il biberon e ha iniziato a prendere peso». Ma c’era qualcosa che non stava andando dal verso giusto.

Accarezzandolo fra le orecchie, Jen ha notato «un ampio punto morbido sulla sua testa», una cosa decisamente insolita, che lo ha portato a fissare subito un appuntamento dal veterinario. «Tate è stato visitato dal dottor Glass, il neurologo dell’ospedale veterinario di Red Bank, che gli ha diagnosticato l’idrocefalo, un’accumulo di liquido nel cervello».

Una situazione delicata per il gattino di tre settimane, che necessitava di un intervento chirurgico urgente. I liquidi in eccesso dovevano essere drenati il prima possibile, e i medici hanno deciso di intervenire immediatamente con un drenaggio d’emergenza, che però non si è rivelato sufficiente.

Due settimane dopo, «il dottor Glass ha deciso che era tempo di rischiare e fare quello che nessuno aveva ancora mai tentato: impiantare uno shunt ad un gatto così piccolo». Tate ha ricevuto così «uno shunt magnetico che lo aiuterà a drenare i fluidi in eccesso, senza bisogno di altri interventi chirurgici in futuro, lo stesso che viene impianto ai neonati». E l’intervento è riuscito perfettamente.

Oggi Tate ha nove settimane e sta finalmente bene. Si è ripreso dagli interventi al cervello ed «è sempre di buon umore. E’ una forza della natura e ora potrà crescere sano e forte come ogni altro gattino».

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