Non tutti i gatti sono nati per viaggiare.
Anzi, se chiedessimo ai felini cosa pensano dell’auto, probabilmente risponderebbero: “Preferirei di no”. E non perché siano snob (anche, a volte), ma perché il loro corpo non è fatto per oscillare su quattro ruote.
La cinetosi – il famoso mal d’auto – colpisce molti gatti, soprattutto quelli che escono poco. Il problema è che loro non possono dirci: “Mi gira la testa, fermati un attimo”. Possono solo mandarci dei segnali… e sperare che noi li interpretiamo.
Vediamo come riconoscere il mal d’auto e, soprattutto, cosa puoi fare per rendere il viaggio meno simile a una scena di un film catastrofico.
I segnali del mal d’auto nel gatto
Un gatto che soffre il mal d’auto non farà scenate. Non ti urlerà contro. Lui è più sottile, più raffinato: manda segnali corporei che, messi insieme, dicono “Sto malissimo, amica mia”.
Respirazione veloce e ansimante
Il primo segnale è quasi sempre quello: il respiro accelera, si alza e si abbassa come se avesse fatto la maratona di New York… quando invece è fermo nel trasportino.
È il suo modo di dire che il cervello sta facendo fatica a gestire le oscillazioni.
Salivazione eccessiva
La bocca gli si inumidisce, le labbra tremano e a volte gocciola un po’ di saliva.
Lo so, sembra drammatico, ma non lo fa apposta: è uno dei sintomi più comuni della cinetosi.
Miagolii preoccupati (quelli diversi dal solito)
Se lo conosci bene, capisci subito quando il suo “miao” è diverso.
Non è il solito “voglio scendere”, né il “perché sei così lenta ad avviare la macchina?”.
È più teso, più basso, più intermittente.
Tremori e rigidità
Alcuni gatti diventano immobili come statuette egizie.
Altri tremano leggermente.
Non è paura pura: è disagio fisico.
Vomito
Sì, capita.
Non è colpa sua, ovviamente, e non è “un gatto fragile”. È proprio un effetto diretto delle onde di movimento.
Perché il gatto soffre il mal d’auto
Non è teatro. Non è capriccio. Non è “lo fa per attirare l’attenzione”.
È proprio fisiologia felina.
Un apparato vestibolare più sensibile
Il sistema che gestisce equilibrio e movimento è molto più sensibile nei gatti che negli umani.
Quando quello che vede non coincide con quello che sente… boom, arrivano nausea e disorientamento.
Stress + movimento = combinazione perfetta per stare male
Il gatto non ha il controllo della situazione.
Per lui salire in auto significa:
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rumori strani
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odori sconosciuti
-
vibrazioni
-
zero punti di riferimento
È il mix perfetto per perdere l’orientamento.
Come rendere il viaggio più sopportabile
Nessuno può trasformare un gatto in un golden retriever che ama il vento sul muso.
Però possiamo rendere il viaggio molto più vivibile.
Rendere il trasportino un luogo sicuro (prima del viaggio)
Qui si gioca la partita più importante.
Un gatto che percepisce il trasportino come una “caverna sicura” affronta meglio tutto il resto.
Basta lasciarlo sempre aperto in casa, con dentro:
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la sua coperta,
-
un paio di giochi,
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qualche crocchetta sorpresa.
Quando arriva il giorno X, non penserà: “Oddio, il veterinario”.
Penserà: “La mia tana”.
Evitare la pappa prima della partenza
Non fargli fare la colazione da campione.
Lo stomaco pieno + auto = combinazione infelice.
Meglio lasciarlo leggero, così riduci il rischio di vomito.
Mantenere l’auto fresca e silenziosa
Il caldo intensifica la nausea, il rumore aumenta lo stress.
Quindi:
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aria fresca (ma non sparata in faccia),
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musica bassa,
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guida morbida,
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niente frenate “da rally”.
Coprire il trasportino
Non completamente eh, non dobbiamo trasformarlo in un sarcofago.
Basta una coperta leggera sulla parte superiore, così non vede l’ambiente muoversi e il cervello va meno in tilt.
Feromoni e rimedi naturali
Uno spruzzo di feromoni sintetici nel trasportino aiuta a ridurre l’ansia.
Funzionano davvero? Dipende dal gatto.
Diciamo che in molti casi aiutano più degli umani che gli parlano con voce da cartone animato.
Quando il veterinario può aiutare
A volte il mal d’auto è così forte che serve un piccolo supporto.
Farmaci anti-nausea
Non li usi per “sedarlo” (cosa da evitare), ma per impedire che stia male fisicamente.
Sono sicuri, si danno prima del viaggio e funzionano bene.
Controllo generale
Se il gatto ha episodi di vomito o tremore anche a casa, è meglio farlo visitare.
Non è sempre mal d’auto: potrebbe esserci altro sotto.
Come comportarsi quando si ferma l’auto
Sosta = respiro.
Ma attenzione: non aprire mai il trasportino all’aperto o con l’auto aperta.
I gatti spaventati possono uscire come proiettili e sparire in un secondo.
Meglio offrirgli una pausa senza aprire tutto:
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qualche minuto nel silenzio,
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aria fresca,
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toni calmi.
A volte basta.
Conclusioni
Il mal d’auto non è un dramma, ma è una cosa reale.
Il gatto non “fa i capricci”, non sta esagerando e non è “un fifone”:
semplicemente il suo corpo non è progettato per un mezzo che si muove mentre lui sta fermo.
Con i giusti accorgimenti e un po’ di pazienza da gattara, il viaggio può diventare molto più tranquillo.
E chissà: magari col tempo si abitua e inizierà persino a guardare fuori dal finestrino con curiosità invece che con l’aria di chi sta per citarti in tribunale.


















