L’idea della dieta casalinga per il gatto nasce quasi sempre da una buona intenzione: “così so cosa mangia”, “almeno gli do cose vere”, “gli preparo qualcosa di più sano”.
E ci sta. Lo capisco. Anche io, a un certo punto, mi ero convinta che cucinare per i gatti fosse una specie di gesto d’amore supremo. Poi ho scoperto che, se non fai attenzione, rischi di far più danni che benefici… e i gatti non ti ringraziano neanche: mangiano, ti guardano e se ne vanno.
In questo articolo ti racconto gli errori più comuni che ho visto fare (e che ho fatto anch’io), quelli che sembrano innocui e invece no. Senza toni da guru alimentare, solo la realtà quotidiana di chi vive con un felino che sa essere più delicato di quanto voglia ammettere.
L’errore più grande: “se fa bene a noi, farà bene anche a lui”
È l’equivoco numero uno.
Noi ragioniamo da umani: pollo bollito? Leggero, sano.
Riso? Delicato per lo stomaco.
Verdure? Sempre una buona idea.
Il gatto, però, non ragiona così. (Se vuoi approfondire le differenze tra alimenti secchi e umidi per gatti, leggi questo articolo sui consigli dei veterinari.)
È un carnivoro stretto, non un onnivoro con la schiscetta.
Un piatto che a noi sembra “equilibrato” può essere per lui:
- povero di proteine
- povero di taurina
- sbilanciato tra calcio e fosforo
- troppo ricco di carboidrati
E soprattutto, i gatti non compensano da soli: se manca qualcosa nella dieta casalinga, non lo recuperano. Accumulano carenze.
Sbilanciare calcio e fosforo: l’errore più sottovalutato
Questo lo fanno tutti.
Cucini il pollo (solo carne), magari tacchino, niente ossa.
Peccato che così il gatto riceve un mare di fosforo e poco calcio.
Nel tempo: ossa fragili, denti deboli, problemi seri.
Non serve essere nutrizionisti: basta sapere che la dieta casalinga senza integrazioni non è completa per definizione (approfondisci qui: pro e contro delle diete casalinghe).
La taurina: quella cosa invisibile che evita guai grossi
La taurina non è un optional.
È essenziale per:
- cuore
- vista
- sistema immunitario
E no, non basta la carne fresca.
La cottura ne distrugge una parte, le quantità variano, e il gatto non ha riserve.
Ogni volta che vedo online “io do solo pollo bollito al mio gatto, sta benissimo!”… no, non sta “benissimo”. Sta momentaneamente senza sintomi. Che è un’altra cosa.
Verdure e carboidrati: il falso mito del “leggero”
Molti gatti non digeriscono bene:
- patate
- riso
- mais
- zucchine
- carote
E spesso causano feci molli o meteorismo (che non è affatto simpatico per chi convive con loro).
Il gatto non ha bisogno di riso per “stare leggero”.
Ha bisogno di proteine di buona qualità e di una percentuale di grassi sufficiente a dargli energia.
Improvvisare pensando “tanto è naturale”
Naturale non significa sicuro.
La carne cruda va gestita con una cura che neanche in sala operatoria.
Tagli puliti, temperature controllate, superfici sanificate.
E soprattutto:
il “naturale” di YouTube non è il naturale per il gatto vero che vive in casa tua.
Saltare gli integratori perché “non voglio cose chimiche”
È l’errore che crea più danni nel lungo periodo.
Gli integratori specifici per dieta casalinga:
- forniscono taurina
- bilanciano calcio/fosforo
- reintegrano vitamine e minerali
Non sono “chimici” in senso negativo.
Sono necessari, punto.
Altrimenti la dieta è incompleta, non importa quanto amore ci metti nel prepararla.
Porzioni sbagliate: o troppo poco, o troppo
Il gatto non chiede.
Al massimo urla, ma per capriccio, non per fame reale.
Una dieta casalinga sbilanciata rischia di essere:
- troppo grassa → aumento di peso
- troppo magra → perdita di massa muscolare
- troppo monotona → carenze cumulative
Con il secco è difficile sbagliare.
Con la carne fresca è facilissimo.
Il mio “incubo personale”: la dieta casalinga non gradita
Te lo dico da gattara che ci ha provato:
il gatto potrebbe anche non volerla.
Tu prepari con cura, bilanci, cuoci, pesi, tagli, integri…
e lui semplicemente la annusa e se ne va.
E tu, nel dubbio di offenderlo, gli dai comunque la sua bustina preferita.
Risultato: dieci minuti buttati e la sensazione di essere stata presa in giro.
Quando la dieta casalinga funziona davvero
Funziona se:
- è formulata da un nutrizionista veterinario
- è integrata correttamente
- è seguita con costanza
- il gatto la tollera e la mangia con piacere
Se manca anche solo uno di questi punti, conviene tornare a una dieta industriale di buona qualità, che almeno è completa e bilanciata.
Conclusione
La dieta casalinga può essere fantastica o un disastro.
Non è un gesto di amore “superiore”: è un impegno tecnico, oltre che pratico.
Se la vuoi fare, falla bene.
Se non la vuoi fare, non sentirti in colpa: un buon umido commerciale è spesso più nutriente e sicuro di mille ricette casalinghe improvvisate.










