La disidratazione nei gatti è subdola. Non ti accorgi mai all’inizio, perché il gatto sembra sempre “a posto”. Poi lo guardi bene: occhi più infossati, pelo meno brillante, lettiera quasi asciutta.
Qui trovi i 5 controlli che ogni gattaro dovrebbe sapere fare a occhi chiusi.
1. Test della plica cutanea
Solleva la pelle tra le scapole.
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Se torna subito → bene.
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Se torna lenta → disidratato.
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Se resta sollevata → urgente.
2. Gengive: il termometro segreto
Devono essere rosa, morbide, lucide.
Se sono appiccicose o secche → allarme immediato.
3. Lettiera: parla più del gatto
Un gatto idratato urina almeno 2–3 volte al giorno.
Se la sabbia resta pulita per troppo tempo, qualcosa non va.
4. Comportamento che cambia
Il gatto disidratato è più lento, più spento, più “pesante” nei movimenti.
5. Ciotola: osserva, non indovinare
Segna il livello dell’acqua al mattino.
Se non cambia mai, significa che non sta bevendo.
Quando è emergenza vera
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Vomito ripetuto
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Diarrea
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Anziano con segni evidenti
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Niente acqua da 24 ore
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Occhi infossati
Conclusioni
La disidratazione nei gatti è una delle cose più facili da sottovalutare e una delle più pericolose da ignorare. Con questi test puoi accorgertene subito e intervenire prima che la situazione peggiori.
Ricorda: un gatto ben idratato è un gatto più attivo, più sano e con meno rischi urinari. E arrivarci non è difficile: ciotole giuste, fontanelle, umido e un occhio attento ai suoi piccoli segnali.









