Pepe-e-la-stampante-3d

Da qualche settimana mi sono messa in testa di imparare a usare la mia nuova stampante 3D a filamento, una Anycubic Kobra 3 che — sulla carta — dovrebbe facilitare la vita anche ai principianti.
Sulla carta, appunto.

Perché in casa mia c’è un piccolo dettaglio che nessun manuale può prevedere: Pepe.

Già, il grigio certosino (di personalità, non di razza) della famiglia ha sviluppato un’attrazione immediata e inspiegabile per quella macchina rumorosa che si muove come un ragno meccanico caffeinato.

Il primo incontro: “Questo coso mi provoca?”

Il giorno in cui l’ho accesa per la prima volta, Pepe si è avvicinato con l’aria di un investigatore privato che fiuta una cospirazione.
Nasino in avanti, postura da pantera del microcosmo, occhi spalancati.

La stampante fa bip.

Pepe: “Cos’è stato? A chi hai detto bip?”

Ha iniziato a girarle intorno come se stesse valutando se scalarla, morderla, o denunciarla alle autorità competenti (cioè: me).

E poi, il colpo di scena:
La Kobra 3 inizia l’autotest dell’asse Z, fa quel toc-toc-toc ritmico sul piatto…

Pepe balza indietro di dieci centimetri, la coda a punto interrogativo, e mi guarda così:

“HAI PORTATO UN’ALTRA COSA VIVA IN CASA?!?!”

Il dramma del filamento

Quando è toccato caricare il filamento, la situazione è degenerata.

Sai quelle matassine perfettine di PLA colorato?
Ecco.

Per Pepe non sono bobine.
Sono i serpenti giocattolo più divertenti del mondo.

E infatti… appena ho aperto la confezione lui ha fatto SPRAWN:
zoomm… zampetta che afferra, trascina, tira, corre in salotto come se avesse catturato un trofeo del WWF.

Io a corrergli dietro urlando “NOOOO, QUELLO È IL PETG VITAAAALEEEE”.

Lui:
“Guarda come rimbalza bene! Questo si chiama quality control, umana”

Missione impossibile: fermare la stampa

Ma il momento più esilarante è arrivato durante la mia prima vera stampa lunga.

Stavo creando un organizer per cassetti, tutto contenta.
Pepe si è messo davanti alla stampante, seduto, molto composto.
Osservava la testina muoversi avanti e indietro con una flemma zen.

Poi, all’improvviso, ha fatto quello che nessun felino responsabile dovrebbe mai fare:

Ha infilato la zampetta nella stampante.

Non per colpire.
No.

Per toccare il pezzo in stampa.

Come se dicesse:

“Guarda Genny, ti aiuto io. Questo strato non mi convince.”

Ovviamente grazie a Dio la Kobra 3 si è fermata subito.
Io mi sono lanciata come una rugbista.
Pepe si è voltato stizzito:

“Ma che modi! Non puoi interrompere un artista all’opera.”

Conclusione: ora siamo in due a stampare

Da allora ho capito una cosa fondamentale:

Con una stampante 3D in casa non stampi mai sola.
Stampi con Pepe.

Lui supervisiona.
Lui controlla i filamenti.
Lui sorveglia il piatto.
Lui giudica i layer.
E ovviamente, lui tenta costantemente di fermare la stampante “per sicurezza”.

E la notte?

Si sdraia accanto alla Kobra 3 mentre stampa, come un operaio metalmeccanico che dorme accanto al suo macchinario preferito.

A volte lo guardo e penso:

“E niente. La Anycubic è mia. Ma il reparto produzione è suo.”