Pepe e la stufa magica

L’inverno scorso ho raggiunto il mio limite. Ogni volta che aprivo la bolletta del gas, mi sembrava di ricevere una lettera minatoria.
Un giorno ho guardato la cifra e ho pensato: No, basta. Me ne frego. Mi compro una stufa a legna.

Detto, fatto.
Dopo ore di montaggio, polvere ovunque, scale che mi cadevano addosso e un numero di imprecazioni sufficiente a far partire una class action condominiale… eccola lì: la mia stufa nuova. Bella, solida, elegante. Un capolavoro di ghisa e dignità.

E i gatti?
I gatti hanno osservato con l’aria di chi calcola se può arrampicarsi sopra, dentro o intorno.
Pepe soprattutto: occhi socchiusi da ispettore, coda immobile, testa che analizza.

La prima accensione

La accendo.
Uno scoppiettio, una fiammata, il profumo della legna.

Pepe sparisce.

“Ok, non gli piace. Lo sapevo.”

Dopo tre minuti ritorna.
Cammina lentissimo.
Gli brillano gli occhi.
Si siede davanti alla stufa come se l’avessi costruita solo per lui.

Si appiattisce.
Si allunga.
Si scioglie.

Nel giro di dieci minuti è diventato un tortino di carne felina gratinata.
E da quel momento ho capito che la stufa non era più mia.

Gli inconvenienti (ovviamente causati da lui)

La guerra dei riccioli accendifuoco

Appena ho aperto la confezione dei riccioli, Pepe è stato fulminato da un’idea geniale:
“Questa roba è un giocattolo NUOVO. Quindi è mio.”

Ne ha afferrato uno e ha iniziato a correre in giro per casa come un pazzo invasato.
Io dietro di lui, lui che scivola, io che inciampo, un teatro dell’assurdo.

Quando finalmente gli tolgo il ricciolo, mi guarda come se gli avessi portato via la gioia di vivere.

Adesso accendo la stufa di nascosto, come una tossica del legno.

Il monopolio del calore

Pepe ha deciso che:

  • l’area davanti alla stufa è territorio sovrano,

  • la sedia vicino alla stufa è trono reale,

  • la coperta davanti alla stufa è proprietà privata,

  • e chiunque si avvicini è automaticamente un ospite indesiderato.

Una sera Frodo ha provato a sedersi lì.
Pepe l’ha guardato come un mafioso che non gradisce intrusioni.

Era quasi imbarazzante.

Il giorno della rivelazione

Una mattina rientro in salotto e trovo la scena definitiva:

  • stufa accesa da mezz’ora,

  • Pepe steso a pancia all’aria, completamente abbandonato ai piaceri della vita,

  • Frodo che lo guarda indignato,

  • Jodie che annusa l’aria come per dire “oddio, si è sciolto?”,

  • Jack che vorrebbe avvicinarsi ma sa che rischia la vita.

È stato lì, in quell’istante sublime, che ho capito una cosa:

Io ho comprato la stufa.
Pepe ne è diventato il proprietario.

Ora, ogni volta che penso: “Fa freschino, accendo la stufa?”, la risposta reale è:

“Vediamo dov’è Pepe.”

Se è davanti alla stufa, si accende.
Se non c’è, aspetto che arrivi.
Se dorme altrove… probabilmente è rotta la stufa.

E così, grazie alle bollette e alla disperazione energetica, ho creato un mostro termico:
Pepe, il Direttore del Benessere Climatico.

Io invece sono rimasta la sua addetta alla legna.