I gatti hanno sviluppato nel tempo un sistema di comunicazione sorprendentemente raffinato, fatto di posture, micro-espressioni, segnali chimici e un’ampia gamma di vocalizzi. Decifrare questo linguaggio complesso e imparare a rispondere correttamente ai messaggi del micio permette di creare un legame più profondo e una convivenza più serena.

Di seguito una guida completa articolata in tre metodi: interpretare il linguaggio del corpo, comunicare in modo efficace e ascoltare attivamente il gatto per capire davvero cosa vuole dirvi.

Interpretare il linguaggio del corpo

Osservare la coda

La coda è una delle principali “antenne” comunicative del gatto. Posizione, movimento e tensione raccontano molto del suo stato emotivo.

  • Coda alta con la punta ricurva → è felice e rilassato.

  • Coda che vibra leggermente → è molto emozionato ed entusiasta di vedervi.

  • Coda che scodinzola nervosamente → è eccitato, infastidito o incerto.

  • Coda gonfia → si sente minacciato o pronto a difendersi.

  • Coda rigida a forma di “N” → segnale di aggressività marcata.

  • Coda bassa con pelo dritto → paura o forte tensione.

  • Coda nascosta sotto il corpo → il gatto è spaventato o sottomesso.

Leggere gli occhi

Gli occhi sono fondamentali per capire intenzioni ed emozioni, ma vanno interpretati con attenzione.

  • Pupille dilatate → eccitazione, gioco oppure paura.

  • Sguardo diretto e morbido → fiducia e tranquillità in vostra presenza.

  • Socchiudere gli occhi lentamente → una forma di “bacio felino”, segnale di affetto.

  • Fissare intenso senza battito di ciglia → può essere interpretato come minaccia.

Altri segnali corporei da non ignorare

Molti gesti accompagnano o sostituiscono i vocalizzi.

  • Testa leggermente sollevata e naso verso l’alto → saluto amichevole.

  • Orecchie tirate all’indietro → ansia, paura o attenzione estrema verso qualcosa di sconosciuto.

  • Linguetta fuori con leccata al labbro → disagio, apprensione o stress momentaneo.

Comportamenti che hanno un significato preciso

  • Si strofina contro di voi → vi considera parte del suo gruppo e lascia il suo odore.

  • Dà testate leggere → gesto di amicizia e legame.

  • Annusa il viso → riconoscimento basato sull’odore.

  • “Impasta” con le zampe → stata di piacere, fiducia e benessere.

  • Vi lecca → siete considerati famiglia, gesto equivalente alla toelettatura materna.

  • Prova a mordicchiare i capelli → vuole “pettinarvi”, segno di forte affetto.

  • Morsetto leggero e improvviso → ha bisogno di spazio o di una pausa.

Comunicare con il gatto

Usare la voce nel modo corretto

I gatti imparano a interpretare tono e ritmo della voce.

  • Tono leggermente alto → atteggiamento positivo e amichevole.

  • Tono più basso → disapprovazione o richiesta di calma.

  • Associazione delle parole alle routine → ripetere termini come “nanna”, “pappa” o “andiamo” crea collegamenti mentali chiari.

Comunicare con segnali non verbali

I gatti leggono il corpo umano meglio delle parole.

  • Ammiccamento lento → invito all’interazione, percepito come gesto non minaccioso.

  • Evitare lo sguardo fisso → può essere interpretato come sfida.

  • Indicare un posto con un tocco leggero → aiuta il gatto a capire dove volete che si posizioni.

  • Coerenza tra ciò che dite e ciò che fate → niente “no” pronunciati mentre lo accarezzate: crea confusione.

Insegnare comandi semplici

Il gatto può imparare regole e comportamenti, se comunicati bene.

  • Usare un tono di comando coerente per segnalare che sta facendo qualcosa di sbagliato.

  • Riprodurre un sibilo breve → richiama un segnale naturale di avvertimento tra gatti.

  • Premiare i comportamenti corretti → facilita l’apprendimento.

  • Con costanza, molti gatti imparano comandi come “vieni”, “stop”, o perfino “dai la zampa”.

Ascoltare il gatto

Capire perché e come un gatto comunica

I vocalizzi sono solo una piccola parte della comunicazione felina. La base del loro linguaggio resta:

  • odori e feromoni

  • postura e movimento

  • micro-espressioni del muso

  • contatto fisico

Poiché noi umani comprendiamo poco questo “linguaggio primario”, i gatti imparano a vocalizzare per adattarsi a noi.

Interpretare i suoi miagolii

Associando miagolii e situazioni si impara rapidamente a riconoscere i significati.

  • Miagolio breve → saluto.

  • Miagolii multipli → felicità per il rientro del proprietario.

  • Miagolio acuto medio → richiesta (spesso cibo o attenzione).

  • Miagolio lungo e modulato → richiesta insistente.

  • Miagolio acuto e teso → protesta o disagio.

  • Miagolio forte e profondo → urgenza (fame, uscire, bisogno).

Riconoscere altri suoni tipici

  • Fusa → contatto, fiducia, richiesta di attenzione o rilassamento.

  • Sibilo → paura, minaccia, autodifesa o tensione elevata.

  • Ringhi bassi → irritazione crescente, avvertimento a non insistere.