Anche voi non smettereste mai di accarezzare il vostro morbido gatto? Qui spiegato brevemente come è il suo mantello.

La colorazione differenziale della sua pelliccia dipende dalla inattivazione selettiva di cromosomi X nelle sue cellule, che portano alleli diversi per il colore del pelo. Il colore del pelo è molto vario in funzione delle razze: si va dalle razze a pelo lungo fino a razze quasi del tutto senza pelo come lo sphynx. Probabilmente in origine il pelo era di colore grigio-marrone tigrato adatto alla mimetizzazione durante la caccia.

La pelliccia del gatto è composta da peli lunghi che coprono la superficie esterna e da peli corti sotto. Questo permette un buon isolamento termico. Il manto di un gatto è composto da più colori che formano diversi motivi. Certi esemplari hanno delle grandi macchie mentre altri delle striature o delle macchie più piccole. Il colore del pelo di un gatto può avere più tinte (nero, bianco, rosso) più o meno diluiti o scuri. Il maschio per delle ragioni genetiche può assumere solo uno o due colori alla volta, salvo rare eccezioni. In principio solo le femmine possono portare tre colori (gatto calico o tartarugato).

Il pelo del gatto
Il pelo del gatto

Il gatto impiega molto tempo nella pulizia del suo pelo perché questo è molto importante per regolare la sua temperatura corporea. La sua lingua è coperta da piccole papille che la rendono molto ruvida, e gli permettono di snodare il pelo durante la sua toelettatura (salvo casi particolari, i gatti si “lavano” ogni giorno). Avendo un elevato rapporto fra superficie epidermica e peso, il rischio di dispersione termica è grande. Se il pelo fosse in disordine o sporco, le caratteristiche isolanti sarebbero meno efficaci. Inoltre in estate, il fatto di bagnare la pelliccia provoca un raffreddamento grazie all’evaporazione della saliva. I gatti perdono il pelo all’inizio della stagione estiva per effetto della muta.

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