Continuiamo a conoscere il gatto. Ecco come mangia e digerisce quei deliziosi piatti che gli preparate, ma sono certa che spesso neanche ve li guarda, vero!?

Come tutti i carnivori, l’ultimo premolare superiore e il primo molare inferiore formano i cosiddetti “ferini”. Questi permettono ai gatti di strappare il cibo, grazie ai potenti muscoli fissati alle pareti laterali del suo cranio, inghiottendo senza masticare. La mandibola del gatto è fatta in modo che, pur consentendo unicamente una masticazione verticale, ha il vantaggio di permettere un effetto a forbice. L’osso ioideo è ossificato internamente: ciò permette al gatto di fare le fusa, ma non di ruggire. Contrariamente all’uomo, il gatto mastica poco e il processo di digestione comincia nello stomaco e non in bocca.

Lo stomaco del gatto è piccolo (circa 300 millilitri), ma possiede un’acidità molto elevata che è utile anche come mezzo di prevenzione delle infezioni digestive. I suoi reni sono così efficienti da consentirgli di sopravvivere a una dieta basata solo su carne, senza ulteriore acqua, o da permettere di idratarsi anche bevendo acqua di mare.

Il suo intestino piuttosto corto (circa un metro per l’intestino tenue e da 20 a 40 cm per il colon) è tipico dei cacciatori di piccole prede. Queste dimensioni spiegano perché il gatto deve mangiare frequentemente ma in piccole quantità (tra i dieci e i sedici pasti). Il sistema digestivo del gatto è anche poco adatto alla varietà alimentare, che gli può causare delle diarree e dei vomiti. Infine il transito degli alimenti nel sistema digestivo dei gatti è rapido: tra le dodici e le quattordici ore.

gatto-pallini-scritta@2x

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